Vista del lago di Bilancino in Toscana. Questo lago artificiale è stato progettato non solo per imbrigliare le acque del fiume Sieve evitando così eventuali inondazioni nella piana dell'Arno, ma anche per destinare le sue acque ad uso elettrico, in perfetta armonia con l'architettura naturale.

 
All'ombra dei giganti
Turismo di massa e turismo alternativo

MARTEDI 10 APRILE 2020 | DI LORENZO FRANZONI | TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI

*Questo articolo è uscito nel numero di Maggio-Giugno 2020 di Terre & Culture, nella rubrica Attualità

 

 

“Non dite che siete stati a Barcellona” o “Barcellona è un tesoro, nascondilo”. Frasi stampate su volantini che molti visitatori l’anno scorso si sono ritrovati tra le mani, passeggiando per le strade della città spagnola. Non era uno scherzo di cattivo gusto, come alcuni avranno pensato, scuotendo la testa e gettando l’ennesima trovata nel primo bidone disponibile. Era purtroppo, anche se paradossale, un messaggio a chiare lettere sintomatico di un fenomeno che sta affliggendo molte altre mete europee blasonate oltre Barcellona, dove già nei quartieri popolari molte panetterie, barbieri o altri piccoli esercizi hanno ceduto il posto a negozi di souvenir.

Se ne sente poco parlare di overtourism, soprattutto quando più si dovrebbe, prima dei mesi estivi che gettano nelle strade delle capitali o delle “classiche” e snobbate città milioni di turisti, perché sono sempre queste o quasi, nell’immaginario collettivo, i luoghi che offrono il più vasto panorama d’arte, cultura e storia. Il classico, come si dice, non va mai fuori moda, ma il classico sovraffollato molto spesso non permette di vivere a pieno l’esperienza turistica. Basta uscire un attimo dalle meraviglie dei centri storici, addentrarsi di qualche chilometro nelle periferie o in strade secondarie che si immergono nel paesaggio circostante che si parla già di turismo alternativo o, di più recente conio, di undertourism. Mete sconosciute o sottostimate, perché non ritenute abbastanza interessanti, che si scoprono a volte per caso, nascoste dietro qualche angolo dei nostri stereotipi culturali, dei fulmini a ciel sereno in cui si riesce davvero a riscoprire le radici del nostro paese, i sapori autentici della nostra terra o piccoli tesori d’arte e cultura da ammirare nella contemplazione e silenzio che meritano.

L’Italia non fa eccezione. Dietro i capolavori di Roma, Venezia, Firenze, Napoli o Bologna, esposti in celebri musei o ad arricchire storiche piazze incorniciate in monotoni scatti, sorgono dietro dolci pendii o su antiche vie di comunicazione borghi, città e storie dimenticate. Particolari straordinari non messi finora a fuoco.

Prima di raggiungere Bologna, con la sua storia, i suoi palazzi e la sua arte, perché non fare una sosta a Scola, piccolo borgo medievale incastonato nell’appennino sopra il capoluogo emiliano, e rimasto intatto nei secoli, a dimostrare la maestria dei Maestri Comacini che trasformarono nel XIV secolo questa roccaforte militare in un piccolo gioiello dove il tempo sembra essersi fermato? Perché, invece di andare subito a Venezia, e passeggiare tra Piazza San Marco, il Ponte di Rialto e il Palazzo Ducale, non facciamo tappa prima per Bassano del Grappa, un pittoresco borgo sulle placide acque del Brenta, ai piedi del Monte Grappa, con le sue balconate naturali sull’altipiano di Asiago, le grotte di Oliero poco distanti, la sua storica manifattura ceramica e la produzione artigianale più antica d’Italia della celebre acquavite? Perché, quando giungiamo nella terra dei Medici, puntiamo subito a Firenze, col suo Palazzo Vecchio e gli Uffizi, invece di scoprire il ricco patrimonio storico-culturale che si nasconde nel territorio sopra il capoluogo fiorentino che prende il nome di Mugello, dal piccolo borgo di Vicchio, patria di Giotto, alla pieve romanica di Borgo San Lorenzo, dal Parco cinquecentesco di Pratolino, un tempo parco delle Meraviglie, fatto realizzare da Francesco I de Medici, al convento di Bosco ai Frati, dove sono custoditi alcuni tesori di Donatello? O la celeberrima Pisa, a poche decine di chilometri da San Miniato, un borgo medievale di origine longobarda nel cuore della Toscana, lungo la Via del Tartufo e della storica Francigena? Che dire di Roma, capitale del mondo antico e tra le mete più visitate del mondo moderno con la sua fontana di Trevi e il Colosseo, coronata da note bellezze come Ostia antica o le ville di Tivoli, a poche decine di chilometri dai meno conosciuti borghi dei Castelli romani sui colli Albani? E Napoli, con le sue regge storiche di Capodimonte e di Portici e i suoi siti archeologici di Ercolano e Pompei, lontana dalla meno nota Frattamaggiore e dallo splendido palazzo rinascimentale di Iadicicco con i suoi splendidi affreschi?

Un panorama di luoghi da scoprire, dunque, molte volte nascosti in bella vista, all’ombra di giganti. 

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