Il lago Umayo, nella regione di Atuncolla (Perù) | ph. credit: Tullio - Pasturini.

 
STORIA E CULTURA
La misteriosa bellezza che ci circonda
Luci e ombre in esposizione a Roma

VENERDI 22 AGOSTO 2025 | DI CLAUDIO FRANZONI | TEMPO DI LETTURA: 2 MINUTI

*Questo articolo è uscito nel numero di Luglio-Agosto 2025 di Terre & Culture nella rubrica Il Pennino.

 

 

 

Gaetano Appeso inizia il suo articolo su Ascoli Satriano con questa frase: “Ci sono luoghi che sembrano aver fatto un patto con il tempo: scorrono lenti, senza fretta, come un vino che migliora invecchiando…” e termina con: “…e quando andrete via, lo farete con una certezza: quella di aver trovato un luogo che non fa rumore, ma lascia il segno”. È il silenzio che accompagna la riflessione e il sentirsi parte di queste opere senza tempo, come mi capitò ad Assisi, in un pomeriggio di tanti anni fa, dove proprio il silenzio di quelle stradine acciottolate che profumano ancora della bella Chiara e dei canti di Francesco mi fecero sentire parte di una storia ancora viva in me. Luogo già ricordato da Orazio, mi ha colpito molto il “non fa rumore”, chiuso nel suo silenzio millenario, senza ostentare immagini molte volte false, figlie di marketing d’assalto, per attirare persone e finanziamenti. Altra frase: “Qui non ci si capita per caso, ci si resta. Se non fisicamente, almeno con il cuore”. Guardando le belle immagini, come sempre del nostro autore, si rimane subito colpiti dai famosi marmi policromi, figli di un’arte dimenticata, dove era l’artigianalità dei loro autori a scandirne nei secoli la bellezza.

Scenari diversi scopriremo in Portogallo e a Taranto. Per il primo, Ada Grilli ci ha portato a visitare Mata da Rainha, oasi raccolta tra i sughereti. Anche qui, l’autrice scrive che “… per venire in questo luogo ci vuole proprio una motivazione forte”. E la motivazione è la storia di Matteo Bonini, bolognese, che dal nulla ha creato quest’oasi, la Rainbow Hill Glamping and Retreats, e le attività che ivi si svolgono, prettamente turistiche, compresa la raccolta del sughero. Ma non solo, ci ha accompagnato a visitare i villaggi storici che sorgono nella zona.

Poi Taranto. Grazie a Fabio dal Cin ci viene svelata un’altra meraviglia: i segreti sommersi del Canale navigabile. Già nel numero scorso ci siamo deliziati gli occhi con le immagini del Vespucci di ritorno dal giro intorno al mondo e del Castello, ora ci ha portato a visitare i fondali del canale navigabile, con immagini uniche, che rendono merito di una biodiversità per fortuna ancora viva ma che mi ha fatto ricordare il lento declino, ormai inevitabile a detta degli scienziati, della Grande Barriera Corallina. Un altro pezzo delle meraviglie del nostro pianeta che denota quanto insipiente sia chi guida questa povera umanità nei confronti della Natura, con tutto ciò che ne consegue.

Infine andremo in Perù, alla scoperta di Aramu Muru e dell’antica civiltà Inca. Un articolo diverso, firmato da Egidio Tullio, che vuole allargare i nostri spazi di conoscenza e ricerca a luoghi, persone e tradizioni molte volte non raccontate, che fanno parte della Storia non scritta.Luoghi ormai dimenticati, volutamente o meno, ma vivi, come ci racconteranno Egidio e Angela a proposito di Aramu Muru; luoghi che ci lasciano forse un po’ perplessi, ma che ci fanno scoprire quanto antico e misterioso sia il nostro passato.

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