Gli affreschi 'ricostruiti' all'interno della chiesa del villaggio rupestre di Lama d'Antico. In origine l'ambiente doveva essere tutto affrescato, ora un video proiettato sulle pareti ricrea la bellezza di quell'arte vecchia di mille anni (ph: Gaia Venturelli)

Lama d'antico

Quando un sito archeologico incontra la tecnologia
GIOVEDI 17 DICEMBRE 2020 | DI GAIA VENTURELLI | TEMPO DI LETTURA: 2 MINUTI
*Questo articolo è uscito nel numero di Novembre-Dicembre 2020 di Terre & Culture, nella rubrica News

 La grotta è stato un luogo importante nella vita dell’uomo, non solo in epoca preistorica. Vicino Fasano si trova il villaggio rupestre di Lama d’Antico, sui fianchi rocciosi di un piccolo canale (detto appunto “lama”). Il villaggio potrebbe essersi formato in epoca medievale, dopo l’abbandono degli abitanti di Egnazia della loro città a causa dei continui attacchi seguiti da saccheggi che vi si verificavano. Vennero scavate vere e proprie abitazioni, ambienti dedicati al lavoro, luoghi dove venivano creati gli attrezzi utili alle attività dell’uomo, come l’agricoltura, o anche spazi dedicati al culto. La documentazione della vita quotidiana degli abitanti di questo villaggio non ci è arrivata scritta: è la roccia stessa, per come è stata lavorata, per come ha conservato ciò che racchiudeva, a raccontare ciò che accadeva in questi luoghi. Sono presenti canali e cisterne per raccogliere l’acqua piovana, prese d’aria, camini, panche e giacigli, tutti scavati nel tufo. Al centro del villaggio c’è una delle chiese rupestri più grandi della Puglia, una vera e propria cattedrale scavata nella roccia, impreziosita da resti di affreschi e decorazioni architettoniche. Questi elementi mettono in risalto come in epoca medioevale coesistessero elementi della tradizione latina e di quella orientale. La chiesa è ben riconoscibile anche dall’esterno grazie ai resti della facciata maestosa, che in origine doveva essere affrescata, ben visibile da quella che una volta era la strada principale del villaggio. Purtroppo ora delle decorazioni della facciata, caratterizzata da due varchi e da una finestra, rimane solamente la figura sbiadita di un vecchio vescovo. Ai due lati sono presenti anche due piccoli pozzi, che probabilmente servivano a raccogliere l’acqua.


 Ingresso alle grotte di Lama d'Antico


Non si conosce il santo della chiesa di Lama d’Antico, ma era posizionata su un percorso stradale molto importante, vicino alla via Traiana, attraversato soprattutto da pellegrini diretti in Oriente. Era probabilmente la chiesa episcopale del territorio, come fa pensare la cattedra vescovile scavata nel tufo che si trova al suo interno. La pianta dell’edificio riprende la croce greca contratta, di tipo arcaico: molto utilizzata in Grecia tra il IX e il XI secolo, caratterizzava chiese di piccole dimensioni formate solitamente da un unico ambiente. L'ingresso è laterale rispetto alla pianta, sviluppata longitudinalmente e divisa in due navate di dimensioni diverse da arcate e pilastri, coperte da volta a botte. È stata così realizzata per sembrare una chiesa “costruita” e non scavata. Sul fondo si apre l’abside con i resti dell’altare e di fianco un piano dedicato alle offerte di pane e vino. Le pareti sono scavate a formare ventitré piccole arcate cieche sopra a un sedile che percorre il perimetro.

La chiesa in origine doveva essere tutta affrescata: ora questi migliori affreschi sono stati ricostruiti tramite un video che, durante la visita della chiesa, viene proiettato sulle pareti. È un’esperienza magica, che ci fa ripercorrere la realizzazione di queste pitture murali, meravigliosamente colorate, e sembra riportare, almeno per la durata della visita, la chiesa alla sua vita di un tempo.


Leggi anche questo in storia e cultura:

Droctulft

STORIA E CULTURA | Il guerriero del Nord ricordato tra le millenarie mura di Ravenna e nelle pagine di Louis Borges

I cannibali più simpatici del mondo

STORIA E CULTURA | Il lago Toba e l'isola di Samosir, in Indonesia, ospitano una popolazione davvero singolare, i batak, i cannibali più cordiali del mondo. 

Il castello di carte

STORIA E CULTURA | Quando l'attualità dei classici della letteratura, come Manzoni o Camus, in tempo di crisi ci insegna qualcosa    

GLI ULTIMI NUMERI DEL MAGAZINE

  • Settembreottobre2020

    SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

    Il Parco del Delta del Po

    EMILIA ROMAGNA |  Il viaggio di Ulisse

    EMILIA ROMAGNA | Cesare e il Ponte di San Vito

    PUGLIA | Egnazia

    MARCHE | Pescatori neolitici


    Leggi
  • luglioagosto2020

    LUGLIO-AGOSTO 2020

    I tesori di Borso

    SAPORI DELLA TERRA |  Gli agli selvatici nelle terre del Montefeltro

    LOMBARDIA | Brescia. Cuore antico, volto moderno

    NEWS | I seicento anni della cupola del Brunelleschi

    Leggi
  • maggiogiugno2020

    MAGGIO-GIUGNO 2020

    Paesaggi dell'Emilia Romagna

    SAPORI DELLA TERRA |  Le erbe aromatiche tra mito, usanze e gastronomia

    PUGLIA | Castelli federiciani: Castel del Monte

    ORIANI | La nascita del cicloturismo

    Leggi
  • marzoaprile2020

    MARZO-APRILE 2020

    Gli itinerari virtuali del turismo

    PASQUA | Simboli e tradizioni dimenticate

    EMILIA ROMAGNA | Sarsina e le Marmitte dei giganti.

    FRANCIA | Père Lachaise, L'immortalità di Parigi

    Leggi
  • gennaiofebbraio2020

    GENNAIO-FEBBRAIO 2020

    Storie e sapori dalla Val d'Elsa

    MARCHE | Cagli. L'eredità dei Borgia

    SPAGNA | Barcellona. Il cuore del modernismo catalano

    LA VIA FRANCIGENA | Sulle orme di Sigerico

    Leggi

LA TUA PROSSIMA LETTURA?

  • La pieve di San Giorgio

    TURISMO | Nel cuore dell'Oasi di Comacchio e del Parco Delta del Po dell'Emilia Romagna si trova la piccola pieve medievale di San Giorgio, risalente al VI secolo d.C. , una delle più antiche chiese della regione e della provincia di Ferrara. 

Il castello di carte

STORIA E CULTURA | Quando l'attualità dei classici della letteratura, come Manzoni o Camus, in tempo di crisi ci insegna qualcosa    

Roma, 1519

STORIA E CULTURA | Già 500 anni fa, Raffaello Sanzio, in viaggio a Roma, rifletteva sull'incuria e lo stato di abbandono dei monumenti della capitale e sull'importanza della conservazione del nostro...

Al sud

TURISMO | Identità di una terra, con i suoi piccoli borghi, i suoi ritmi, il suo clima, le sue tradizioni

La via francigena

STORIA E CULTURA | La Via Francigena era un ponte di culture e civiltà, storia e tradizioni che si raccontavano

Tags: , ,

Utilizziamo cookie sul nostro sito web. Alcuni di essi sono essenziali al funzionamento del sito, altri a migliorarlo, insieme all'esperienza dell'utente. Puoi decidere tu stesso se accettarli o meno. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti potresti non essere in grado di utlizzare tutte le funzionalità del sito

Ok